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non mi sovviene di aver mai veduto i servi virtuosi, ne ho ben veduti dei tristi anche di un padrone virtuoso; ma questi non erano già impuniti: perciò chi vuole ridurre gli altri a rendersi diligenti, bisogna che egli stesso, e sia pronto a riguardare tutte le opere, che si fanno, e che insieme sappia di quelle farne giudizio, e di ogni lavoro, che convenevolmente sia stato condotto a termine si dimostri largo rimuneratore a chi ne abbia avuto la cura, e che in fine punto non esiti a punire, come sel meritano quelli che vegga essersi diportati con negligenza. Parmi pure, disse Iscomaco, che ben si stia quella celebrata risposta di un barbaro, poichè narrasi, che il re avendo un assai buon cavallo, e bramando di prestamente ingrassarlo domandò uno di quelli che avevano fama di essere intorno ai cavalli molto intendenti qual cosa facesse prestissimo divenir grasso un cavallo, e quegli si dice gli rispondesse, che ciò il faceva l’occhio del padrone. Così a me pare, disse, o Socrate, che anche molte altre bellissime e maravigliosissime cose l’occhio del padrone possa operare.


CAPITOLO XIII.


Adunque, diss’io, dopo che avrai molto ben persuaso ad alcuno di dovere attendere con diligente