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quando trovano qualche cosa mal custodita rapirla; e rapita che l'hanno ritirarsi in alcun luogo sicuro, prima che siano giunti. Nella istessa maniera i lupi fanno preda delle cose che non sono custodite, ovvero rapiscono quelle che si trovano in luoghi occulti; e sopragiungendovi qualche cane, se gli par men possente, il lupo va ad assaltarlo; ma se più possente, finalmente ucciso quale egli si sia si parte. Ed è manifesto se non hanno timore della custodia e della guardia, che si ordinano in guisa da se medesimi, che altri tengono i custodi addietro ed altri rapiscono gli animali; ed in questa maniera si provveggono da vivere. Dunque avendo gli animali e le fiere tanto di prudenza che possono far queste prede; che cosa ci vieta di credere che l'uomo non sia bastante a farsi vedere più ingegnoso di quei medesimi animali che si prendono con artifizj umani? Ma colui che si diletta dell'arte della cavalleria, deve sapere quanto lontano un cavaliere possa giugere un pedone; e similmente per quanta distanza di viaggio i cavalli lenti possono da' veloci uscir dalle mani. Ricerca anco l'esercizio cavalleresco aver notizia de' luoghi dove i cavalli possono con facilità esser superati da' fanti; ed all'incontro dove i fanti possono esser superati agevolmente da' cavalli. Bisogna parimente che egli sia così artifizioso, che quando i cavalieri siano molti, sappia far vedere che siano pochi; e dall'altro canto quando siano pochi, che pajano molti; ed appresso questo che essendo egli presente venga creduto che sia lontano; e quando lontano, che sia presente. Nè bisogna solamente che sappia ingannare gl'inimici; ma eziandio ingannando i medesimi cavalieri che sono sotto il suo comando, anderà ad assaltare gl'inimici all'improvviso. Egli è anco precetto dell'arte da non stimar poco quando si troverà disuguale e di minor forza degl'inimici, tener i suoi in timore; accioche non tentino di combattere; ma quando giudicherà di aver esercito più valoroso, farli confidenti; accioche vadano a menar le mani. Perche a questo modo non patirai sorte alcuna di ruina o di offesa; e vincerai gl'inimici sprovveduti affatto e senza consiglio. Nondimeno accioche non paja che io voglia insegnar cose che non si possano metter in esecuzione, ora comincerò a distendere il modo come si debbano far quelle cose che pajono più difficili dell'altre. Dunque accioche non rimanga ingannato colui che vuol dar la caccia o ritirarsi, questo consiste nella virtù del cavallo. Ma in che maniera si avvezzerà egli e farà questo maneggio? Se egli attenderà alle scaramuccie da burla, e che rappresentano le guerre da davvero; le quali si fanno ancor esse così dandosi la caccia l'un l'altro come ritirando-