Pagina:Senofonte.djvu/315

dienti e piacevoli; conciosiache i disobbidienti giovino più agl’inimici che a noi medesimi. Bisogna parimente guardarsi di non adoperar alla guerra quelli che tirano, dopo montati, de’ calci; perche per lo più questi ci sono di maggior danno che non sono gl’inimici stessi. Ma si debbono governar i loro piedi, si che possano entrare anco in luoghi aspri; poiche è chiaro che i cavalli non ci possono servire a correre, mentre sono spinti in luoghi dove dolgano loro i piedi. Dunque dopo forniti di cavalli come si deve, fa bisogno esercitare i cavalieri; e prima d’ognaltra cosa a saltare a cavallo; perche vien detto che molti per quella cagione si hanno già salvata la vita. Dappoi è necessario di usare il cavallo a caminare in ogni sorte di luogo col cavaliere su ’l dosso: percioche gl’inimici non si trovano sempre ne’ luoghi medesimi; e quando oggimai saranno esercitati a bastanza, bisogna poi che imparino a lanciar l’armi a cavallo eccellentemente, e far tutto ciò che si conviene a’ soldati vecchi. Appresso ciò fa bisogno armare non solamente i cavalieri ma i cavalli istessi; accioche vengano feriti men che si può; e facciano grandissimo danno agl’inimici. Oltre di questo egli e si deve e ordinare e far sì, che i soldati siano obbedienti; poiche senza di questo non ci possono essere di giovamento alcuno nè buoni cavalli nè cavalieri esercitati, nè armi perfette. A tutti questi universalmente è necessario che comandi un generale, accioche ogni cosa passi ordinatamente; ma perche a giudizio della città nostra egli è difficile che il solo Generale della cavalleria possa supplire a tante cose, delibero di eleggere alcuni Condottieri, ed aggiungerli per ajuto di lui, ordinando al consiglio che insieme con essi avesse cura della cavalleria. Mi par che questo giova assai, trattar i Condottieri ed immaginarli in guisa che non pensino ad altro che a far tutte queste cose le quali pertengono all’onorevolezza della cavalleria, ed al ben essere di lei. Nel consiglio provvederai di aver uomini che parlino eccellentemente, e co’ ragionamenti loro sappiano conservare i soldati in timore; perche a questo modo si faranno migliori; e parimente acquetare il consiglio, quando si alterasse contra ragione. Queste cose ti siano come un compendio di tutte quelle che dovrai osservare. Ma oggimai spiegherò il modo col quale particolarmente ciascuna si deve mettere ad effetto si che bene stia. [Modo di mettere in effetto quanto si è detto] Dunque la legge vuole che nella scelta de’ cavalieri si eleggano coloro che sono molto ricchi e forti e gagliardi, citandoli in tribunale, ovvero persuadendoli a farsi scrivere volontariamente. Ma per consiglio mio farai venir quelli al tribunale, che quando non siano fatti venire pos-