Pagina:Seneca - Lettere, 1802.djvu/10


questa, e d’imitazione degnissima, della quale, finchè sia in pregio, e lo sarà sempre, la classica version delle Lettere, che stampate v’offero colla più rispettosa devozione nel volume presente, durerà la ricordanza. A tale insigne virtù, che l’ultima certo non è dell’altre molte, ond’ite adorni, reputerassi debitrice l’Italia d’un tesoretto in fatto del suo gentile idioma, che stette finora ascoso; e ve ne sapran buon grado tutti gli amatori dell’amena letteratura, come professerebbevisi grata per simil servigio, ove tuttora esistesse, quell’illustrissima Accademia, che abburattava le tosche voci, e il più bel fior ne cogliea. Non vi sien pertanto disgradevoli, o Sposi Eccellentissimi, le attente cure da me usate intorno a un’opera, la cui pubblicazione, comechè picciola ella siasi di mole, riuscita sarebbe impossibile, quando con men che paziente mano stata fosse assistita. Posso assicurarvi d’essermi con tutto l’impegno occupato, ond’essa la luce vedesse del Pubblico, che l’aspetta, vestita d’un abito alla odierna pom-