Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/81


parte prima. 59


sarà ad una distanza dallo specchio eguale a quella del punto luminoso stesso, e la distanza dell’immagine e del punto luminoso dai punti bc sarà pure eguale, perchè i due triangoli A b D ed a b D sono eguali, e simili, come pure gli altri due triangoli col vertice in c.

Se lo specchio si presenta ad un oggetto luminoso, l’immagine dell’oggetto è simile all’oggetto, e, facendosi a eguale distanza dallo specchio, essa sarà della stessa grandezza dell’oggetto, e quest’immagine sarà simmetrica dell’oggetto, conservando la naturale posizione che ha l’oggetto.

Gli specchi di vetro, a differenza degli specchi metallici, presentano alla luce due superficie riflettenti, cioè l’amalgama di mercurio e stagno, che è sotto il vetro, e la superficie vetrosa esteriore. Perciò gli specchi di vetro presentano molte immagini di uno stesso oggetto quando si osservano obbliquamente. Nelle lenti si manifesta pure una moltipticità di immagini derivanti dalla riflessione delle due opposte superficie delle lenti stesse. Il fotografo deve sapere all’uopo correggere e rendere il minore possibile un tale effetto delle lenti, perchè pregiudica la loro capacità di dare delle nitide immagini, ed un tale effetto si ottiene operando con pennelli luminosi meno obliqui che sia possibile.

Specchi sferici. Gli specchi sferici sono quelli, la cui curvatura forma parte di una sfera. Lo specchio concavo riceve i raggi nella parte interna della sfera, e lo specchio convesso li riceve nella parte esterna. Il centro della sfera, di cui lo specchio è parte, si chiama centro di curvatura, o centro geometrico, tale è il punto C. Il punto A è il centro di Fig. 5.figura. La retta AL è l’asse principale dello specchio: ed ogni retta che passi pel centro C senza passare pel punto A è un asse secondario.