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58 | ottica fotografica |
ciò nasce, che la luce riflessa non è mai così intensa come la luce diretta. Quando, infine, il corpo su cui cade la luce è trasparente, essa viene trasmessa come abbiamo detto di sopra. La intensità della luce riflessa cresce col pulimento del corpo, e coll’angolo che i raggi incidenti fanno colla normale alla superficie riflettente.
La riflessione della luce si utilizza negli specchi. Gli specchi sono di metallo o di vetro, e servono principalmente a far vedere l’immagine degli oggetti che ad essi si presentano. Gli specchi sono piani o curvi. Gli specchi curvi sono sferici, parabolici, conici, ecc. Noi parleremo brevemente degli specchi piani e degli specchi sferici.
Specchi piani. Per far comprendere in qual modo uno specchio piano produce l’immagine degli oggetti, noi nella figura sottostante supponiamo un punto luminoso posto avanti allo specchio. Dal conoscere come si formi l’immagine di un punto il lettore dedurrà come si formi quella di un oggetto che si può sempre considerare come una riunione di punti.
Sia A il punto luminoso, i raggi o pennelli divergenti, che partono da esso, incontrano lo specchio in bc, e vengono riflessi regolarmente verso l’occhio in o; questi raggi divergenti vengono raccolti dall’occhio, ed un’immagine del punto luminoso va a formarsi sulla retina. L’occhio non vede l’immagine nei punti bc, da cui sono riflessi i pennelli divergenti, ma vede la immagine del punto luminoso nel prolungamento di questi pennelli, dietro dello specchio, e ad eguale distanza da bc e di quel che sia il punto A, ossia in a. Infatti, se dal punto A si tira una perpendicolare allo specchio, e questa si suppone prolungata, essa incontra i raggi prolungati ed il punto di incontro