Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/74

52 ottica fotografica


3° Rifrazione della luce, prisma;

4° Composizione della luce, colori;

5° Diffrazione e polarizzazione della luce.


SEZIONE I.

Natura della luce, sua propagazione, sua velocità ed intensità.

Natura della luce. Per spiegare l’origine della luce i fisici fecero due ipotesi: una detta dell’emissione, e l’altra detta delle ondulazioni.

Nella ipotesi dell’emissione si suppone che i corpi luminosi emettano in tutte le direzioni possibili delle tenuissime molecole di una sostanza imponderabile, che si propagano in linea retta con una velocità straordinaria, e che, arrivando nel nostro occhio, producono in noi, colla loro azione sulla retina, il fenomeno della visione.

Ma la luce presentando alcuni fenomeni, che non si possono spiegare coll’ipotesi dell’emissione, e trovandosi una certa analogia tra il modo di prodursi e trasmettersi della luce con quello con cui si produce e si trasmette il suono, il quale viene prodotto da vibrazioni ed ondulazioni propagatisi nei corpi elastici, si ammette ora generalmente, come più probabile, l’ipotesi delle ondulazioni, ossia si ammette che la luce non sia altro che la conseguenza di vibrazioni analoghe a quelle che producono i corpi sonori, ma trasmesse con una velocità infinitamente più grande. Le vibrazioni che producono la luce si suppone che si producano sopra di un mezzo materiale o fluido, infinitamente sottile, che chiamasi etere. L’etere si suppone riempire lo spazio indefinito dell’universo, e penetrare tutti i corpi della natura, riempiendone gli spazi intermolecolari. Con quest’ipotesi delle ondulazioni, la luce non è dunque essa stessa un fluido ponderabile o no; essa è il risultato di un certo modo di movimento infinitamente piccolo ed infinitamente veloce degli atomi dell’etere.

Corpo luminoso, raggio, pennello e fascio luminoso. Corpo luminoso dicesi quello che trovandosi in stato di ignizione emette