Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/58

36 note.

durre tutto l’effetto; all’ombra si richiedono molte ore; e la luce trasmessa per differenti vetri colorati agisce sopra della carta con gradi differenti di intensità. Così si trova che i raggi rossi, ovvero i comuni raggi solari, passati per un vetro rosso, hanno una molto debole azione sopra di essa; i raggi gialli e verdi sono più efficaci; ma la luce blu e violetta produce i più decisi e potenti effetti.

Quando una figura qualunque viene portata sopra la superficie preparata, la parte compresa dalle ombre della figura rimane bianca, e l’altra parte prontamente annerisce. Per copiare pitture su vetro la soluzione deve venire applicata su pergamena, perchè è più prontamente impressionata che non la carta. Quando il colore si è prodotto sulla pergamena o sulla carta, esso non si può levare col mezzo dell’acqua, o dell’acqua e sapone, ed è permanente in alto grado. La copia di una pittura, od il profilo, immediatamente dopo di essere stata presa deve essere portata in un sito oscuro; essa può benissimo venire esaminata all’ombra, ma in questo caso l’esposizione dovrebbe essere solamente di pochi minuti; dalla luce delle candele e delle lampade comuni essa non viene sensibilmente alterata. Niun tentativo fatto per prevenire un’ulteriore azione della luce sopra i bianchi della copia o del profilo ebbe sin’ora buon successo. Si ricoprirono con un sottile strato di fina vernice, ma questo non distrusse la loro suscettibilità di colorarsi, e persino dopo rinnovati levamenti rimane aderente alle parti bianche della pergamena o della carta una sufficiente quantità della parte attiva della materia salina da cagionarne l’annerimento quando si espongono ai raggi del sole. Oltre le applicazioni di questo metodo di copiare che abbiamo menzionate ve ne sono ancora molte altre; ed esso sarà utile per fare i delineamenti di tutti quei tali oggetti che posseggono una tessitura parte opaca e parte trasparente. Le fibre legnose delle foglie e le ali degli insetti si possono affatto esattamente rappresentare col mezzo di esso; ed in questo caso egli è solamente necessario di fare che la luce solare passi direttamente attraverso di esse e di riceverne l’ombra sopra la pergamena.

Le immagini formate dalla camera oscura si trovarono essere troppo deboli per produrre in qualche discreto spazio di tempo un effetto sopra il nitrato di argento. Il copiare queste immagini, dice Davy, fu il primo scopo di Wedgwood nelle sue ricerche in questo soggetto; e per questo proposito egli dapprima adoperò il nitrato di argento che gli venne indicato da un amico come una sostanza molto sensibile all’influenza della luce; ma tutti i suoi numerosi esperimenti per arrivare al fine primitivo rimasero senza successo. Seguitando questi procedimenti, io trovai che le immagini di piccoli oggetti prodotte col mezzo del microscopio solare si possono copiare senza difficoltà sulla carta preparata. Questa sarà probabilmente una vantaggiosa applicazione del suo metodo. Ma egli è necessario per riescire che la carta sia posta solo a piccola distanza dalla lente.

Paragonando gli effetti prodotti dalla luce sul cloruro d’argento con