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494 | procedimenti - parte terza. |
riescono troppo deboli. Si finisce lavando per un momento nell’acqua al sortire dall’acido gallico.
L’autore non si è più in seguilo occupato di questo procedimento, ma dai risultati che ottenne è indotto a credere che esso è destinato ad un certo avvenire.
Se invece di mettere la prova nell’arido gallico sciolto nell’acqua si mette in una decozione di campeggio, si ottiene una immagine nera su fondo grigio. Se si mette in decozione di altre materie coloranti, p. e. di legno giallo, di Brasile, di Robbia si ottiene immagini diversamente colorate; se infine dopo di avere passato la prova nel bagno ferrico, Ja si mette in una soluzione di prussiato di potassa si ottiene una immagine di color blu su fondo bianco.
Intorno a questo genere di immagini al bicromato si occuparono con successo li signori E. Rousseau e Musson (a) i lavori dei quali non furono a noi noli che dopo la pubblicazione del nostro procedimento.
li signor Poilevin ed il signor Pouncy hanno impiegato il bicromato con una sostanza glutinosa e polveri solide colorate, tra le quali il miglior risultato si ottiene colla polvere di carbone. Quando la soluzione di bicromato di potassa contiene della gelatina o della gomma arabica diventa capace di tenere in sospensione una polvere leggera come quella del carbone. Se si ricopre un foglio di carta con questa soluzione, si fa seccare e si espone nella macchina a copiare per ’/» d’ora e poi si lava nell’acqua, si trova che nelle parti ove il bicromato venne impressionato, la polvere del carbone rimane aderente alla carta anche quando si lava nell’acqua e nelle parli non impressionale la polvere viene portata via nel mentre che si scioglie la gomma che servi a tenerla aderente prima dell’impressione, e ciò dà il modo di ottenere delle immagini a base di carbone.
Fotolitografia. — Talbot fece uso del bicromato di potassa per incidere fotograficamente l’acciaio. Ecco in poche parole il modo di operare di questo inventore.
fa) lahrcsbcricht iiber die Forlschrille und Leistungen im Gebiele der Fotografie unti Stereoscopie con Karl Jos. Kreulier. Wien 1858.