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prove su lamina. 479

sensibile il ioduro d’argento. Molte altre sostanze vennero proposte per accelerare, ma niuna è più vantaggiosa del bromuro di calce. Coll’uso degli acceleranti, la riuscita diviene più difficile ed incerta, perchè si deve sempre arrivare ed ottenere un rapporto esatto Ira la quantità dell’iodio e la quantità dell’accelerante. Infatti se non si dà alla lamina una sufficiente quantità di materia accelerante, l’immagine non solo è lenta, ma riesce incompiuta, indeterminala, fredda. Se all’opposto la materia accelerante abbonda troppo, il disegno diventa nebuloso, velato. Il fotografo deve continuamente combattere coutro questo dualismo, tra l’eccesso ed il difetto, e non fare come gli stolti, i quali ritmi villini vitia, in contraria cumini.

Operazione 111.

Esporre nella camera oscura.

Intorno a colesta operazione il lettore non ha bisogno che noi qui ripetiamo quello che prima d’ora venne diffusamente descritto trattando del collodio e dell’albumina; solamente aggiungeremo che per correggere il difetto del rovesciamento dell’immagine che hanno le prove su lamina, si propose l’uso di uno specchio inclinato a 45 gradi, oppure di un prisma, quantunque una tal pratica non vada esente dai suoi inconvenienti, i quali vengono raramente compensali dal raddrizzamento dell’immagine. Infatti la durala del tempo della posa deve essere più lunga almeno di un terzo di quello che essa sia col metodo ordinario, riesce più difficile il mettere al foco, e per causa della tendenza a spostare le linee, propria dello specchio e del prisma, si perde necessariamente mollo in nitidezza.

Se si volesse, far servire questo procedimento su lamina per prendere delle vedute non si potrebbe ottenere un buon risultato che con grande, difficoltà, perche è quasi impossibile il trasportare la piastra sensibile senza che si guasti; inoltre essa ha la proprietà di perdere assai presto la sensibilità ricevuta.