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442 | procedimenti - parte seconda. |
il melodo più semplice è quello di portarla al sole per alcune ore, come già avvertimmo. Si forma un precipitato nero, che 6 una combinazione di ossido d’argento colla materia organica in sospensione nel liquido, e il liquido stesso quando viene filtrato rimane di una purezza perfetta, come se fosse nuovo.
6’ Azione della luce sul cloruro d’argento. — Il cloruro d’argento, che si produce nel sensibilizzare la carta per positive, non essendo così sensibile ai raggi della luce come il ioduro d’ argento, si può impunemente sensibilizzare ad una debole luce diffusa; ina bisogna dire che 6 preferìbile illuminare la camera ove si sensibilizza con una Gneslra a vetri gialli, come abbiamo raccomandato più sopra, perchè non è allora necessario di fastidiarsi se la carta rimane più o meno lungo tempo sotto l’Influenza della luce gialla. La luce di colore arancio sarebbe ancor meno a temere della luce gialla, e la luce rossa non produrrebbe quasi più alcuna azione sulla carta sensibile. Infatti:
Espongasi alla luce dei sole un foglio di carta sensibilizzato con cloruro di sodio e nitrato d’argento nel modo prescritto, si applichi sul foglio quattro piccole lastre di vetro colorate separatamente in rosso, giallo, arancio e blù. Il foglio sotto del vetro rosso finisce per prendere un debolissimo coloramento violaceo, che nella soluzione di iposolfito di soda scompare adatto; sotto del vetro arancio il coloramento sarà più oscuro, e l’iposolfito non può distruggerlo intieramente. Mollo più oscuro risulta sotto del vetro di color giallo, e non 6 quasi più possibile distinguere dal margine lasciato a nudo la parte del foglio coloritasi sotto del vetro blù. Ciò viene confermato dagli esperimenti fatti da Sennebier, il quale trovò che il cloruro d’argento viene colorato
in violetto dal raggio blù in 29 secondi;
» ■> giallo in 5 minuti e 30 secondi;
» » arancio in 42 minuti;
» » rosso in 20 minuti.