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434 | procedimenti - parte seconda. |
lamento incoloro, per cui ora basta filtrarlo per ollenerlo della massima purezza.
7’ Il nitrato insinuilo dall ammvuio-nilrato it argento. — Come un utile surrogato della soluzione di nitrato d’argento per sensibilizzare la carta positiva, si propone l’ainmonio-nitrato di argento che fu già mollo in uso presso i folograti inglesi ed americani.
L’ammonio-nitrato d’argento si prepara facendo cadere a goccie dell’ammoniaca liquida in una soluzione di nitrato d’argento sino a tanto che il precipitato bruno formatosi dapprima si sia di nuovo sciolto. La soluzione deve esser neutra, e quando accusasse una reazione alcalina per aver impiegato alcune goccio di ammoniaca liquida di più del dovere, si aggiunge alcune goccie di nitrato d’argento, sinchè più non si produca alcun intorbidamento nei liquido.
8’ Ordine nell impiego delle due soluzioni sensibiliszatrici. — Avendosi sempre bisogno che il nitrato d’ argento si trovi in eccesso sulla carta sensibile, non è cosa indifferente l’ordine con cui debbono venir applicale le due soluzioni di cloruro di sodio, e di nitrato d’argento.
Si deve sempre incominciare ad applicare sulla carta il cloruro di sodio, e dopo si passa al nitrato d’argento.
Invertendo l’operazione il cloruro d’argento rimarrebbe mescolato con cloruro di sodio, il quale non solo non favorisce, ma si oppone alla revivificazione del cloruro d’argento in contatto della luce. In ciò il cloruro di sodio è analogo all’acido cloroidrico, di cui Bancroft dice: • Io ho soventi volte osservato che » il cloruro d’argento posto al fondo di un vaso di vetro tras» parente quasi ripieno d’acqua si coloriva in color violetto » nello spazio di circa duo minuti, alla debole luce di una ca» mera avente una sola finestra, ed in un giorno nebbioso; » mentre una diretta applicazione dei raggi del sole per alcuni » giorni non produceva alcun cambiamento di colore quando il » cloruro d’argento era coperto di acido muriatico invece di » acqua (a) ».
(a) PltUosopluj of permanetti colours 6// E. Bancroft. M. D London. 1813.