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432 procedimenti - parte seconda.

a Soluzione di nitrato d’argento, sua concentrati one e proprietà. — La densità di questa soluzione è circa due volle più grande di quella del cloruro di sodio. Essa si impoverisce sempre più di nitrato d’argento nell’adoperarla a sensibilizzare, senza che nel tempo stesso si alteri gran fatto la sua densità. Se si considera ciò che avviene allorquando sopra di questa soluzione si porta la carta impregnata di cloruro di sodio, sarà facile il comprendere questo suo modo di comportarsi. Il cloruro dì sodio venendo in contatto col nitrato d’argento, mentre dà origine ad un cloruro d’argento insolubile, che rimane sulla carta, produco nel tempo stesso un nitrato di soda che si scioglie nella soluzione del nitrato d’argento, e che rimpiazza il nitrato d’argento che si è decomposto, i chimici esprimono questo scambio di componenti coi simboli

NaCI-+-Ag0,N0 5 =Na0,N’0 5 -t-AgCI.

Il nitrato di soda che qui si forma non è contrario alle reazioni seguenti della soluzione, ma coll’impedire che scemi la densità, può sedurre l’operatore, il quale dalla densità della soluzione volesse giudicare della sua ricchezza in nitrato d’argento.

Dall’istante che la soluzione avrà incominciato a funzionare, non si potrà dunque più nulla arguire dalla conoscenza del suo peso specifico.

Fortunatamente che come la concentrazione del cloruro di sodio gode di una notevole latitudine, così anche il nitrato di argento è capace di decomporre a densità ben differenti lutto il cloruro di sodio steso sulla carta.

La soluzione del cloruro di sodio o la soluzione del nitrato d’argento devono sempre stare tra di loro in un tale rapporto di quantità, che quest’ultimo sale sia sempre predominante in maggiore o minore quantità. Un forte eccesso di nitrato non è contrario alla buona venula delle positive, anzi è assai giovevole, perchè rende le prove più sensibili alle radiazioni luminose, e permette di ottenere l’immagine con un colorilo più ricco, più aggradevole.

Da ciò ne nasce che si potrà sempre senza inconvenienti aggiungere alla soluzione d’argento la quantità di nitrato d’argento che si giudica opportuna, senza aspettare che essa col