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430 procedimenti - parte seconda.


Quantunque la soluzione del cloruro di sodio sia capace di una considerevole estensione di limiti, prima di manifestare questo suo predominio sul nitrato d’argento converrà però sempre al fotografo il mantenerla piuttosto troppo debole, che troppo forte, perchè nel primo caso, mentre si ottengono ancora buoni risultati, non vi è un consumo inutile di nitrato d’argento, e lo strato sensibile essendo meno forte, le prove saranno anche più presto e più facilmente fissate dall’iposolfito di soda, che serve in appresso a togliere il cloruro d’argento non impressionato abbastanza profondamente dai raggi luminosi.

La soluzione del cloruro di sodio si può conservare indefinitamente senza che si guasti. Dopo ciascuna volta che ha servito si ripone sempre nella stessa bottiglia, alla quale si destina un imbuto di vetro piuttosto grande con entro un filtro di carta, nel quale si versa il liquido stato adoperato.

Così facendo, si ha sempre la soluzione filtrata in uno stato conveniente quando occorre di doverla impiegare.

2a Cloruro di sodio e cloruro di ammonio. — In surrogazione del cloruro di sodio alcuni operatori fanno uso del sale ammoniaco, o cloruro di ammonio. Questo sale non è così igrometrico come il sale di cucina, ed avendo un equivalente chimico più piccolo di quello del cloruro di sodio nel rapporto di 54:60, basta impiegarne una quantità proporzionatamente minore nel preparare la sua soluzione; il cloruro d’argento, che si produce con esso sopra la superficie della carta, riesce più compatto, di una grana più fina, per cui i neri appariscono molto intensi, di un ottimo effetto. Il signor De Valicourt propone il cloruro di ammonio nella proporzione di 4 parti per 100 parti di acqua1.

3a Tavola della solubilità del cloruro di sodio. — Il cloruro di sodio, o sale di cucina, come quello che si può trovare ovunque ed a buon mercato, sarà sempre generalmente usato nella preparazione delle prove positive.

La tavola seguente è del signor Leone Krafft, e l’abbiamo

  1. Encyclopédie RoretPhotographie par M.r E. de Valicourt. Paris, 1861.