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introduzione. 23

facilmente immagini ingrandite, è certamente destinato a fare avanzare di molto l’arte fotografica, ed a fare acquistare una nuova importanza alle sue produzioni.

C. Stereoscopio. — L’immagine fotografica non ostante la sua perfezione ed esattezza è tuttavia, come se fosse una pittura comune, incapace di dare all’osservatore la sensazione del rilievo, dello spiccato, che gli oggetti hanno in natura, quantunque l’immagine stessa offra tutti i requisiti di lumi, di ombre e di dettagli che presentano gli oggetti naturali. Leonardo da Vinci nel suo trattato della pittura dà ragione di un tal fatto, e le sue osservazioni sono di una sorprendente chiarezza ed attualità (V. nota 7).

Il sig. Wheatstone, partendo dalle osservazioni di Leonardo, scoprì l’istrumento conosciuto col nome di Stereoscopio. Questo istrumento che, modificato da Brewster e da Duboscq e da Knight, è ora nelle mani di tutti i fotografi, comunica un magico rilievo a due disegni fotografici di uno stesso soggetto presi da due punti di vista differenti, cosicchè gli oggetti rappresentati dai due disegni sono veduti nell’istrumento con tutto lo spiccato che hanno in natura, in modo da produrre una illusione perfetta sull’osservatore, il quale osservando contemporaneamente i due disegni, vede un’immagine sola, e riceve la stessa sensazione, come se egli avesse in realtà avanti a sè gli stessi oggetti naturali.


Fotografie di oggetti infinitamente grandi e di oggetti infinitamente piccoli.

1. Il sig. Bond, astronomo americano, fu il primo che abbia applicato la fotografia per fissare (immagine dei corpi celesti; esso con un equatoriale di 38 centimetri di diametro e di metri 7,50 di lunghezza focale, ottenne su vetro collodionato perfette fotografie di gruppi di stelle di prima, di seconda, e di quarta grandezza, e delle immagini della luna di 7 centimetri di diametro. In seguito molti astronomi