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negative su collodio. 415

MS

ne nasce che il loro rovescio usasi coprire con vernice nera o nero bruna, composta p e. di i asfalto ed 8 benzina. Se si producono queste prove su vetro nero bruno, l’immagine lissala non ha più bisogno di vernice. Ma in ambi i casi gli oggetti appariscono rovesciati, cioè le parti a destra sono portale a sinistra, come nelle daghcrrotipie, perciò si propose di ricoprire direttamente lo strato colla sopraddetta vernice nera, o semplicemente con velluto nero, o tela incerata, onde l’immagine osservata dalla parte del vetro possa presentare gli oggetti nella loro naturale posizione.

Le positive dirette si producono ordinariamente sopra vetro comune, ma quando queste positive si vogliono portare su tela incerata, come alcuni fanno, allora bisogna produrle sulle lastre di cristallo, e non sulle lastre di vetro comune.

Per trasportare il collodio su tela incerata, ecco come opera il signor Loecherer {a).

Si leva i margini dello strato lavato ed ancor umido per la larghezza di un mezzo centimetro circa. Si versa su di esso un miscuglio di 2 1 goccie di acido solforico e di circa un mezzo litro d’acqua, dopo 5 minuti si getta via, si lava nuovamente con acqua. Quando la lastra è così sgocciolala, che da essa non cade più altra acqua, si porta sullo strato la tela incerala nera tagliata più piccola del vetro. La si fa ben combaciare col collodio mettendovi sopra un piccol cartolare di carta da filtro, e comprimendola leggermente con la mano. Il combaciamento è perfetto quando non si ravvisa più esistere alcuna bolla d’aria tra il vetro e la tela. Dopo si riscalda leggermente il vetro, e si trova che alzando la tela incerata per un angolo, il collodio si alza con essa.

Il signor Barlassina di Novara ottiene in questa direzione degli assai buoni risultati, ma il suo procedimento è diverso in ciò che esso ricopre lo strato secco con alcool, quindi vi pone la tela incerata, e la lascia seccare prima di staccare lo strato dal vetro.

(nj Praclische Photographie. Mttnchen, 1858.