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introduzione. | 21 |
nazioni di lenti per prendere le vedute tra cui possiamo citare li signori Ch. Chevalier, Jamin, Grubb, Goddard, Ross, Voigtländer.
Le lenti usate dal fotografo avendo un campo compreso da una grandezza angolare troppo piccola, cioè di 35 a 40 gradi tutto al più, il signor Porro ideò un nuovo oggettivo che permette di ottenere un campo di 120°. L’immagine prodotta da questo oggettivo si deve ricevere sopra di una superficie cilindrica, su cui si posa della carta sensibile. Questo oggettivo, che era destinato dal suo autore per prendere vedute panoramiche e per essere applicato alla levata dei piani militari, rimase finora di un interesse più scientifico che pratico, per le difficoltà che presenta il suo impiego.
Il sig. Sutton ha da poco tempo scoperto un oggettivo panoramico, che differisce da quello ora menzionato. Esso consiste in un globo ripieno d’acqua, con diaframma al centro. Questo oggettivo permette di coprire un campo in superficie cilindrica con una grandezza angolare di 120° orizzontalmente, ed una grandezza di 35° verticalmente. La superficie cilindrica, sopra cui si fa l’immagine, è di vetro coperto di uno strato di collodio, ed è il sig. Cox di Londra che ha incominciato a costrurre e porre in vendita questo oggettivo con tutti gli apparati relativi per operare con esso. Se in questa via si potranno ottenere risultati perfetti, la fotografia farà un grande progresso, poichè ora le vedute fotografiche non hanno mai tanto orizzonte da appagare il gusto e le esigenze di un artista. Esse non sono vedute nel vero senso della parola, ma frazioni di vedute; mentre coll’oggettivo panoramico si producono vedute intiere, quasi come quelle che noi vediamo al naturale. Queste vedute abbracciando 120 gradi possono bastare tre di esse per presentare tutto l’orizzonte.
B. Camera solare. — Non bastava il possedere delle lenti che producessero una immagine, colla più grande perfe-