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negative su collodio. 407

è quello che si preferisce per fissare le prove negative, ed i| cianuro di potassio è da anteporsi all’iposoltito di soda per fissare le così dette prove alabastrine, ossia le positive su vetro.

La soluzione di iposolfito bisogna che sia mollo concentrata per sciogliere in breve tempo tutto il sale d’argento non alterato, non annerito dalla luce e dai liquidi sviluppatori; ordinariamente esso si prepara nella proporzione seguente:

Sopra 4 00 parti di acqua

40 » iposolfito di soda;

si filtra la soluzione se riesce torbida, per liberarla dalle materie in sospensione che potrebbero inquinare lo strato della prova, che deve rimanere della massima purezza.

Il cianuro di potassio, avendo un’azione più energica sui sali d’argento, produce lo stesso effetto in dose molto più piccola. Perciò la soluzione del cianuro di potassio deve essere poco concentrala, essere p. e. composta di

4 parti di cianuro di potassio 1 00 » acqua.

Alcuni impiegano una quantità di cianuro anche più piccola. Il signor Monckhoven la propone nella proporzione del 2 ’/, per 100 (a). Ma questo prodotto del commercio essendo di bontà variabile, avviene spesso che lo si debba impiegare in dose più forte.

Quando il fotografo potrà esimersi dall’uso del cianuro di potassio, farà bene rinunciare ad esso, e ricorrere all’iposolfito, che non ha le proprietà velenose del cianuro.

1 liquidi fissatori si devono preparare e conservare fuori del gabinetto oscuro, sia perchè altrimenti vi sarebbe pericolo che nell’adoperarli venissero a guastare i bagni sensibilizzatori e sviluppatori, sia perchè l’uso dei liquidi fissatori può senza inconvenienti aver luogo al libero contatto della luce.

(o) Pèpertoire gènèral de Photographie, 3“’ èditioo. Paris, 1859.