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400 | procedimenti - parte prima. |
moniaca è stabile, non si ossida in contatto dell’aria, ed il suo impiego non pub a meno di rìescirc vantaggioso, impiegandolo in dose più forte che non il solfato semplice, ossia in ragione del suo equivalente chimico. — 11 signor Meynier inventore di questo procedimento opera nel modo seguente. Scioglie in 100 grammi di acqua 5 grammi di solfato doppio di ferro ed ammoniaca, aggiunge alla soluzione 20 grammi di acido acetico a 8°, 8 grammi di alcool a 36, ed impiega la soluzione al modo ordinario. Il così detto allume di ferro, che è un sale analogo al sale doppio qui indicato, in cui l’ammoniaca ò sostituita dalla potassa, dovrebbe essere egualmente vantaggioso.
Il solfato di ferro, quando viene adoperato a sviluppare una prova sensibilizzala con nitrato d’ argento fortemente acidulato con acido nitrico, produce una immagine negativa, in cui il deposito di argento ha un’apparenza cristallina.
Operazione VII.
Sviluppare la prova.
La lastra collodionata sensibile, appena che sia stata impressionala nella camera oscura, si deve riportare immediatamente nel gabinetto illuminato con luce gialla per aggredirla col bagno sviluppatore.
Per eseguire questa operazione l’operatore si pone avanti alla finestra gialla, o avanti al lume circondato di vetro di color giallo, e tolta la lastra dal quadro che servi a portarla nella camera oscura, la colloca ben a livello su di un treppiede a viti calanti, oppure la. sostiene col così detto pistolet, oppure anche, ciò che è più comunemente praticato, la sostiene per un angolo con due dita ddla mano sinistra. Si esamina per un momento l’aspetto che presenta la lastra impressionata, quindi vi si versa sopra la soluzione sviluppatrice in tanta quantità, che essa possa coprire tutto lo strato senza lasciarne alcuna parte allo scoperto. Dopo alcuni istanti di riposo si dà un legger molo alla lastra, inclinandola e rialzandola, onde imprimere un lieve flusso e riflusso al liquido.
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