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negative su collodio. 397

dell’acido acetico, ed inversamente quando si opera a temperatura molto elevala.

Alcuni operatori, invece di far uso di acido acetico nella preparazione dello sviluppatore, adoperano l’acido citrico, ed anche l’acido formico. Il signor De Latrcille, nel suo egregio trattato di fotografia, propone quest’ultimo acido in quantità presso a poco eguale a quella che abbiamo prescritto per l’acido acetico (a). L’acido citrico non ci pare sia conveniente fuorchè allorquando si vogliono produrre delle prove positive destinale ad essere osservale per trasparenza, perchè esso produce dei neri perfetti, mentre coll’acido acetico non si ottengono che neri poco intensi, e volgenti o al bruno o al rosso.

Quando si usa l’acido citrico, il liquido sviluppatore potrà essere composto come segue:

100 grammi acqua 0,2 » acido pirogallico

0,1 » » citrico

1 0 » alcool.

L’alcool si potrà aggiungere od omettere, secondo la natura

del collodio e del bagno sensibilizzatore. In generale, quando il sensibilizzatore è nuovo, esso non è necessario. Esso può aggiungersi anche quando si impiega l’acido acetico, come nella forinola di sopra; il suo effetto è quello di aumentare la facoltà che ha il bagno di stendersi sullo strato di collodio, la quale facoltà è però più grande quando si usa l’acido acetico, che non quando si usa l’acido citrico.

La soluzione di acido pirogallico impiegasi ora più, ora meno concentrala. La soluzione poco concentrala produce maggiori contrasti di chiari e di scuri. Invece la soluzione mollo concentrala produce gradazioni di tinte più dolci, più armoniche. Se la soluzione sviluppalricc è debole, la sua azione si manifesta dapprima soltanto nei lumi, e l’azione si continua in essi in modo da renderli esagerali senza che le ombre possano svilupparsi sufficientemente. Con una soluzione sviluppalrice più forte

(a) Rèperloire Gènèral de Photographie, par-M. E. de Latreille. Paris, 1858.