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386 | procedimenti - parte prima. |
tivo, o sopra quelle più basse, più vicine all’oggellivo. La massima nitidezza nella prova ottenuta trovisi p. e. alla distanza di SO centimetri dal centro del cartone, e nella parie più alta, o più distante. Allora si farà una seconda prova, e per avere in questa il centro del cartone della massima nitidezza si mette al foco il punto che nel cartone è distante SO centimetri dal centro nella parte opposta, cioè più bassa e più vicina all’oggetlivo. La prova riescirà buona pel centro, e così sarà corretto l’oggeltivo per la distanza a cui si è operato, tenendo conto della distanza maggiore che si deve dare dal vetro spulito all’oggellivo, la quale maggior distanza, o differenza, si potrà sempre riconoscere sul tubo dell’oggeltivo, nel quale si fa un segno presso le due distanze del foco visuale e del foco chimico. Se la massima nitidezza nella prova fosse stata per gli oggetti più vicini di quelli focbizzati visualmente, si opererebbe in modo analogo, invertendo. Da ciò che ho detto si vede che il fotografo esperto può anche con una sola prova determinare la differenza di distanza dal foco chimico al foco visuale, poichè sapendo quale è il punto che venne focbizzato visualmente e quale è il punto che produce la più nitida impressione, è chiaro che se si cerca di quanto bisogna muovere l’oggetlivo, affinchè con questo si possa vedere nitidamente il punto che dà l’impressione più nitida, si troverà facilmente la differenza longitudinale dei due fochi della combinazione di lenti che costituisce l’oggeltivo. — Perciò quando nel prendere un ritratto si mette al foco gli occhi di una persona, bisogna tener conto di questa differenza facendo scorrere il tubo dell’oggeltivo di una tale quantità, e nella direzione conveniente, se si vuole, ottenere una immagine ben definita.
Questo metodo di determinare il foco chimico, quantunque non conduca ad una così rigorosa esattezza, come quello dei signori Zanledeschi e Borlinctlo di Padova (a), è sufficientemente buono per le circostanze ordinarie, ed ha il vantaggio di far conoscere nel tempo stesso la relativa bontà dell’oggettivo, poichè con questo metodo si viene a conoscere non solo la profondità
(a) Sitzungsberichte der mathematisch. - naturwissenschafUichen Masse der A". Akademie der ff’issenschaflen. B. 21.