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negative su collodio. | 359 |
dipende dai vapori acquei che si innalzano nelParia per l’azione del calore, i quali vapori hanno per effetto di alterare la luce, decomporla, renderla meno attiva chimicamente.
La sensibilità del collodio non può mai andare oltre certi limiti. Secondo il signor farmacista G. Masserano di Biella, si ottiene un collodio di grande sensibilità se a questo si aggiunge
- £} del suo peso di nitrato di argento sciolto preventivamente in un
miscuglio di etere e di alcool. Il così detto collodio istantaneo non è che un collodio ben preparato, senza aver nulla di particolare fuorchè di non contenere sostanze organiche estranee. Un tal collodio produrrà prove istantanee se vengono usate le debile cure nel sensibilizzare e nello sviluppare, ma principalmente se esse vennero prodotte in una stagione propizia, con luce conveniente, e con lenti di molto grande apertura angolare.
Abbiamo detto che dopo un lungo tempo il collodio, quando è preparato con certi ioduri, può arrossarsi e perdere della sua sensibilità. L’arrossamento è dovuto all’iodio dell’ioduro che si pone in libertà nel collodio. La mancanza di sensibilità non è solo dovuta alla liberazione dell’iodio, ma principalmente alla profonda alterazione che riceve il collodio quando si arrossa spontaneamente. Infatti il iodio aggiunto direttamente al collodio fotografico non ha sempre perniciose conseguenze sulla sensibilità, mentre è spesso utile per la maggiore purezza che comunica alle negative. Si credette dapprima che per ristorare la sensibilità di un collodio arrossato, alterato dall’azione del tempo doveva bastare aggiungergli della potassa, o qualche altro alcali, del cadmio in foglie sottili, o qualche altro metallo, p. e. del zinco, de) ferro, ecc. Alcune volle questo ripiego è utile, ed il collodio riprende la sua sensibilità, ma altre volte non si ottiene il desiderato cambiamento, ed il collodio persiste nella sua mancanza di sensibilità.
Quando la sensibilità del collodio non si può rendere sufficientemente grande, e che nel tempo stesso la solidità della pellicola sulle lastre di vetro è troppo debole per essere disaggregata, polverosa, è indubitabile che il collodio si è guastato troppo profondamente, che la pirossilina si decompose in modo irrimediabile, e che perciò un tal collodio si deve rigettare, e che si potrà solo farlo servire nel lavare le lastre, impiegandolo