Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
350 | procedimenti - parte prima. |
PARTE PRIMA
Osservazioni
4’ Altra maniera di preparare il collodio. — Nella prima edizione di questo trattato abbiamo dato la seguente ricetta per preparare il collodio fotografico. Molli operatori avendo ottenuto buoni risultati con essa, stimiamo utile di qui riprodurla.
Si ponga in un fiasco a stretta apertura:
100 grammi di etere solforico 62’
2 » cotone fulminante;
Si ponga in un altro consimile recipiente:
50 grammi di alcool a 40°
4 5 » ioduro di potassio in polvere,
e, fatta la soluzione, si versi tutto il liquido nel fiasco conte nenie l’etere ed il cotone fulminante.
Questo collodio, essendo meno denso di quello che abbiamo nella formola più sopra, si chiarifica più prontamente; esso può servire benissimo per 4 5 giorni circa senza gran fatto alterarsi, ma dopo diventa rossigno, perde mollo della sua sensibilità, e finisce per diventare così fluido, che lascia sul vetro una pellicola troppo sottile, e questa pellicola è senza coesione, disaggregato, polverosa. Tutto questo disordine deriva dall’essersi impiegato dell’ioduro di potassio nel preparare il collodio. Se invece di ioduro di potassio l’operatore impiega dell’ioduro di cadmio, il collodio si conserverà inalterato per uno spazio di tempo indeterminato.
2’ Dell’ioduro più conveniente nel preparare il collodio fotografico. — I fotografi non sono molto d’accordo circa la miglior maniera di iodurare il collodio. Chi vuole l’uso di un ioduro, chi l’uso di un altro ioduro, chi vuole un miscuglio di varii ioduri.
I ioduri proposti per rendere fotografico il collodio sono il ioduro di potassio, il ioduro di ammonio, di sodio, di litio, di magnesio, di ferro e di cadmio, ecc.
II ioduro di potassio, dopo due o tre giorni che venne sciolto nel collodio, è nel momento più favorevole della sua azione,