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342 | procedimenti - parte prima. |
lora la sua densilà è I, 84 e la sua composizione è DO, SO 5. Quando quest’acido si aggiunge all’acido nitrico nella quantità voluta viene a formare coll’acqua presente un bisolfato di acqua 2B0,S0 5. Ogni qual volta adunque esso trovasi in tanta quantità nel liquido, che l’acqua possa tutta venir tolta in tal forma di combinazione, esso è in quantità sufficiente. Nel nostro caso, supponendosi clic l’acido nitrico sia a 40’, si deve impiegare 7 equivalenti di acido solforico per I equivalente di acido nitrico dilungato con 7 equivalenti di acqua, per arrivare a convertire tutta l’acqua presente allo stato di bisolfato. Infatti
7B0,N0 5 +7B0,S0‘=7(2B0,S0, )-f-N0 1>.
Da questo esempio il lettore troverà facile il dedurre la quantità di acido solforico che si deve aggiungere all’acido nitrico quando è molto dilungato per renderlo alto alla preparazione del cotone fulminante. Si deve convertire tutta l’acqua allo stato di bisolfato.
Stabilità della pirossilina. — Poco si conosce circa questa proprietà della pirossilina, cioè circa alle circostanze, che favoriscono o impediscono la inalterabilità di questo prodotto. Egli pare, che le cause che promuovono la decomposizione della pirossilina sia il contatto della luce, dcU’aria, dell’umidità, ed il contatto dell’acido nitro-solforico proveniente da un lavamelo imperfetto. Per nostra propria esperienza, la pirossilina quando si involge nella carta o nella tela, e si pone in un silo riparato dall’umidità, si può conservare facilmente per lungo tempo senza che si decomponga, ma quando in vece di conservarla in tal modo la si pone sciolta a sè in un fiasco di vetro anche colorato in rosso, è più facile, che essa si decomponga riempiendo il fiasco di vapori rutilanti. Una tale pirossilina lavala nell’acqua cede a questa una grande quantità di acido, ed ha cessato di essere fulminante e di sciogliersi nell’elcre alcoolizzato.
Qualche volta la pirossilina si modifica nella sua apparenza esterna senza svolgimento di vapori, cioè diventa più debole e perde la sua fibrosità. Quando ciò succede il cotone contiene probabilmente dell’acido per un lavamenlo imperfetto, e questo acido è quello che produce la trasformazione sulla fibra vegetale.