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330 procedimenti - parte prima.


Operazione I.

Preparare il collodio.

Il collodio prende il suo nome dal greco Κολλαω, che significa materia incollante. Esso non è altro fuorchè una soluzione di cotone fulminante nell’etere solforico mescolato con alcool. È in forma di liquido, senza colore, leggero, con apparenza mucilagginosa. Venne utilizzato nell’arte medica, onde con esso preservare le ferite dal contatto dell’aria, in surrogazione del taffetà d’Inghilterra, per la proprietà che possiede di evaporarsi prontamente lasciando una pellicola solida impermeabile all’aria.

Il collodio si può comperare presso i farmacisti, ma il collodio farmaceutico, per essere troppo denso, non può venir steso uniformemente ed in strato sottile sul vetro come ha bisogno il fotografo. Perciò un tale collodio prima del suo impiego in fotografia deve venir dilungato con etere e con alcool per fargli acquistare la fluidità conveniente.

Il collodio farmaceutico del commercio è inoltre molto variabile nelle sue qualità. Perciò il fotografo che desideri di ottenere una grande costanza e certezza di risultati, nell’uso di questa materia deve comporre egli stesso il suo collodio preparandosi il cotone fulminante occorrente e sciogliendolo quindi in un miscuglio di etere e di alcool. Il collodio così ottenuto si prepara poi fotograficamente col fare sciogliere in esso un ioduro, p. e. il ioduro di potassio, il ioduro di cadmio. Laonde divideremo questa operazione di preparare il collodio in tre capitoli differenti. A. Cotone fulminante. B. Collodio semplice. C. Collodio fotografico.


A. cotone fulminante.

Preparazione.


100

grammi

di nitrato di potassa

150

»

acido solforico a 66°

5

»

cotone.