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326 procedimenti - parte prima


Operazione VIII.

Preparare il liquido fissatore.

Per rendere solida e permanente l’immagine fotografica conviene eliminare da essa i sali d’argento alterabili dalla luce.

Un tale effetto si ottiene col mezzo di sostanze chimiche in soluzione acquosa, le quali formino delle combinazioni solubili coll’ioduro e bromuro d’argento aderenti all’immagine fotografica.

Le sostanze, che si sono trovate assai convenienti per questo scopo, sono l’iposolfito di soda, il cianuro, il bromuro, il ioduro di potassio, il cloruro di sodio, ecc. Tra queste sostanze quella che generalmente si antepone a tutte le altre è l’iposolfito di soda. Perciò a noi basterà un sol liquido fissatore composto di

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parti di iposolfito di soda

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parti di acqua.

Questa soluzione si fa a freddo in un vaso di vetro e si filtra prima di metterla in opera a fissare. Alcuni fanno senza del filtrare. Tuttavia è da raccomandarsi che i liquidi che usa il fotografo siano sempre filtrati o per carta o almeno per tela, perchè i precipitati, che i liquidi contengono quasi sempre senza una tale operazione, quando vengono sopra l’immagine aderiscono allo strato e lo imbrattano senza rimedio.

Il liquido fissatore si conserva indefinitamente, ma coll’uso sciogliendo del sale d’argento, la sua forza fissatrice diventa minore. Allora esso s’intorbida, e col tempo depone un precipitato nero di solfuro d’argento, che si attacca alle pareti del vaso in cui è contenuto. Riprenderà la sua forza primitiva addizionandolo di altro iposolfito, ma è meglio rigettare il bagno vecchio, perchè è poco costoso il prepararlo di fresco, e perchè il suo uso è più conveniente quando è puro.

Sarebbe più nocivo che utile l’accrescere la proporzione dell’iposolfito in questa soluzione, perchè ne soffrirebbe la solidità dello strato di albumina nello adoperarla a fissare.