Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
322 | procedimenti - parte prima. |
Operazione VII.
Sviluppare la prova.
Tolta che avrai la lastra impressionata dalla camera oscura, va a chiuderti nel gabinetto debolmente rischiarato dal lume di una candela, o da una finestra con vetri gialli.
Poni la lastra orizzontalmente sopra di un treppiede a viti calanti e nel mezzo di essa versa la soluzione di acido gallico.
Con un bioccolo di cotone ben puro da ogni estranea immondizia stendi celeremente l’acido gallico sopra tutta la superficie albuminata.
Devi fare attenzione che il liquido copra uniformemente lo strato di albumina, ed a tal fine osserverai che la lastra sia perfettamente orizzontale, e sopra vi metterai della soluzione di acido gallico in tanta quantità, sino a che essa minacci di sorpassare gli orli spuliti della lastra. Così facendo non hai a temere che il liquido, accumulandosi tutto da una parte, lasci a nudo la parte opposta della lastra. Quest’ultimo caso sarebbe assai nocivo. Infatti, quando l’azione dell’acido gallico viene interrotta da una mancanza di liquido, la prova negativa si macchia poi colla soluzione del nitrato d’argento, ricoprendosi parzialmente di un velo o nebbia sottile d’argento metallico.
Dopo che l’acido gallico rimase per 5 minuti circa sullo strato impressionato dalla luce, inclina la tua lastra verso uno dei suoi angoli e fa scolare tutto il liquido che contiene in un bicchiere ad hoc. Ciò fatto riponi la lastra nel treppiede e senza perder tempo versa nel mezzo dello strato un po’ della soluzione di nitrato d’argento composta, come dissimo, di 4 parti di nitrato d’argento e di 100 parti d’acqua.
Col mezzo di un nuovo bioccolo di cotone stendi questa soluzione colla più grande prontezza possibile sopra tutta la superficie del vetro.
L’immagine fotografica non tarderà a comparire. Quando quest’immagine, per difetto di luce, per una posa troppo breve, ecc., dopo lo spazio di 10 minuti circa non comparisca