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introduzione. 11

mento dei raggi luminosi riflessi dagli oggetti esterni, quindi anche nell’immagine ottenuta col suo mezzo le parti sono rovesciate, cioè da destra sono portate a sinistra, ed inversamente.

Questi apparenti svantaggi formano il merito principale del Calotipo, perchè essi sono quelli che rendono quest’immagine su carta, non già un disegno comune, ma un tipo paragonabile alla forma dello scultore, al rame dell’incisore, capace di produrre una quantità innumerevole di altre più perfette immagini, le quali non lasciano più nulla a desiderare sotto il rapporto della verità e della naturalezza, poichè gli oggetti vi sono riprodotti con effetti naturali di luce e di ombra, e vi conservano la loro giusta posizione relativa.

La maniera trovata da Talbot per riprodurre e tirare col mezzo del Calotipo le immagini fotogeniche è quella che viene ancora attualmente seguita. Egli portava il suo disegno sopra di un foglio sensibilizzato con cloruro di sodio e nitrato di argento secondo le indicazioni del suo metodo primitivo, e l’esponeva al sole. L’immagine non tardava a riprodursi. Quest’immagine, in cui tutto si trova corretto, venne distinta dai fotografi col nome di prova positiva, mentre si denominò prova negativa quella che presenta tinte e posizioni rovesciate. Egli è evidente che soltanto una buona prova negativa potrà produrre buone prove positive. D’onde ne venne che i fotografi dapprima si occuparono a gara per correggere le imperfezioni della carta destinata alla produzione delle prove negative, la sua natura porosa, fibrosa ed ineguale, trattandola ora coll’amido, ora colla cera, colla gelatina, ecc. Ma conviene confessare che questi sforzi non condussero ancora a risultati abbastanza soddisfacenti, imperocchè le immagini positive tirate dalle negative su carta rimangono sempre più o meno confuse ed indistinte.