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parte seconda. | 249 |
vuole purificare, e si mescola col suo volume di acqua. Si lascia riposare il miscuglio sino a che si siano formati due strati distinti. Si decanta lo strato superiore in una storta di vetro, e si rigetta lo strato inferiore come inservibile. Ora s’ introduce nella storta stessa ’/« del peso dell’etere di calce viva polverizzata, si agita il mescuglio e dopo un riposo di 12 ore si porta lo strato sopra un bagno-maria di acqua calda e lontano dai corpi accesi, facendola comunicare con un condensatore attorniato di ghiaccio od almeno di acqua ben fredda. Dopo delia distillazione si troverà che l’etere ba dato un piccolo consumo mentre sarà minore la sua densità, e maggiore il suo grado nell’areometro pei liquidi più leggieri dell’acqua.
FLUORURO DI POTASSIO.
Questo sale, KF, venne proposto come accelerante dell’immagine fotografica. Il suo equivalente è 59, è solubilissimo nell’acqua, esposto all’aria umida cade in deliquescenza. Trattato con acido solforico mette in libertà dell’acido fluoroidrico. Esso ha forma di liquido, è velenoso, corrosivo in sommo grado, bolle già alla temperatura di - 4 - 18 ’’; versato nell’acqua produce un forte calore, sibilando come se vi si introducesse un ferro rovente. Intacca prontamente il vetro, epperciò si conserva in vasi di piombo. Si adopera per incidere sul vetro preservando il fondo con vernice composta di 4 parte di trementina, e 4 parli di cera. L’operazione si fa entro di un vaso di piombo riscaldato leggermente, se si vuole far agire il vapore per ottenere un’impronta opaca; Oppure si bagna il vetro da incidere con una soluzione composta di 1 parte di acido fluoroidrico e di 6 parli di acqua, quando basta di avere sul vetro un’incisione trasparente. Invece del fluoruro di potassio è più utile l’adoperare il fluoruro di calcio o spalofluoro per produrre l’acido fluoroidrico. Ma lo spalofluoro non si potrebbe adoperare direttamente nella fotografia perchè è insolubile nell’acqua.