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224 chimica fotografica

grafo la libera agitandola, battendola in neve e lasciando riposare.

L’albumina forma una parte essenziale del sangue, e si trova in molli altri prodotti animali e vegetali. Evaporata a lento calore, si ottiene in forma di una sostanza gialla, trasparente, inodorosa, insipida, che riprende la sua forma primitiva trattandola con acqua. ’

Riscaldata a -’-G0“ centigradi s’intorbida a -t- 80’, coagula, diventa bianca, solida, insolubile nell’acqua; 2 parli di bianco d’uovo ed 1 parte di acqua coagulano intieramente quando riscaldasi convenientemente il miscuglio, a parli uguali si conservano semifluide nella stessa circostanza.

L’albumina è solubile nell’acido acetico, nell’ammoniaca liquida, nelle soluzioni del nitrato e del solfato di soda. Viene precipitala dall’acido nitrico, e dagli aridi concentrati. La calce forma una combinazione insolubile coll’albumina, che indurisce fortemente seccando. Il bicromato di potassa, i sali di ferro di rame, piombo, mercurio ed argento precipitano l’albumina; si forma un albuminato coll’ossido metallico, mentre una parte dell’acido viene posta in libertà; il precipitato è solubile in un eccesso di albumina, ed in molle soluzioni neutre di sali a base alcalina, nell’ioduro di potassio, nel ferro cianuro di potassio, ecc. Il concino, l’alcool precipitano l’albumina. L’etere la cambia piuttosto in gelatina, anzichè coagularla. Abbandonata a se stessa alla temperatura ordinaria, l’albumina entra in putrefazione, diventa inetta alle operazioni fotografiche. L’albumina che venne resa fotografica coll’aggiunta di ioduri metallici è capace di conservarsi per lungo tempo, principalmente se le si aggiunge del suo peso di ammoniaca liquida. L’albumina subirà così una lenta fermentazione senza cadere in putrefazione, in totale decomposizione.

L’alcool del commercio il più concentrato ha la densità di 0,830 e contiene ancora circa il ( 5 “/« di acqua; esso si chiama