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214 chimica fotografica

lascia il liquido chiaro, privo di solfato di piombo. Alcune volle contiene traccie di arsenico, e ciò succede quando il solfo impiegato nella sua fabbricazione conteneva dell’arsenico. Trattando l’acido con del solfuro di bario l’arsenico si accusa, quando è presente, con formazione di un solfuro di arsenico giallo che si depone col solfato di barile, ed il liquido rimane privo di arsenico.

Distillando l’acido, il piombo e l’arsenico rimangono nella storta. La distillazione si effettua in storte di vetro; ma per la grande adesione e densità del liquido, e per causa del forte calore che richiede l’acido solforico per entrare in ebollizione, il liquido nella storta dà luogo ad una specie di esplosioni che coi loro urli possono far rompere il vetro. Si toglie in gran parte il perìcolo di frattura riscaldando la storta non nella parte inferiore, ma lungo la sua circonferenza, un po’ più basso del livello del liquido.

L’acido solforico monoidratato ha un equivalente =49 che è la somma

di I, eq. di acido solforico puro = 40 e di 1 eq. di acqua = 9

L’acido solforico bi-idratato ha un equivalente di 49-1-9 = 58 e l’acido solforico tri-idratato ha un equivalente di 58 -t9 = 67. La densità del primo acido è di 4,85, quella del secondo è 4,78, e quella del terzo 4,63.

Da ciò si vede che quanto più grande è la quantità dell’acqua, tanto più piccolo è il peso specifico dell’acido, mentre succede precisamente l’opposto col suo equivalente che è tanto più grande, quanto più grande è la quantità dell’acqua che esso contiene.

Col mezzo di un areometro sarà dunque facile il determinare la bontà, ed il valore dell’acido solforico, perchè quest’islrumento ci fa conoscere in un batter d’occhio la sua concentrazione relativa.

La tavola seguente di Vauquclin e D’Arcet indica la densità e la quantità centesimale di acido monoidralato presso gradi differenti dell’areometro immerso nell’acido solforico più o meno dilungalo.