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162 | ottica fotografica |
quella della lunghezza focale della tenie nella camera oscura, che servi a produrle. Queste immagini vanno afTallo libere da trasfigurazioni, quando si osservano negli specchi, a differenza di ciò che succede nello stereoscopio lenticolare per causa della rifrazione.
In esso si possono facilmente osservare immagini di varia grandezza, e prodotte con oggettivi di varia lunghezza focale, ma in questo caso l’osservatore farà uso di occhiali convenienti a tali distanze focali. Quando si hanno immagini molto grandi da osservare stereoscopicamente e col miglior effetto possibile, come sarebbe p. e. necessario ad uno scultore che volesse fare un busto con un ritratto stereoscopico, si dovrebbe far uso dello stereoscopio riflettente; ma se si considera lo stereoscopio come destinato ad uso comune, come uno strumento di solazzo o di ornamento, si trova preferibile lo stereoscopio lenticolare, perchè questo è poco costoso, ed è nel tempo stesso elegante e comodo a maneggiare.
Le immagini destinate ad essere esaminale in quest’ultimo stereoscopio vengono prodotte con una camera oscura avente un oggettivo d’una lunghezza focale minore di 25 centimetri, che è quella che abbiamo domandata di sopra, cioè con un oggettivo di una lunghezza focale equivalente di 1 2 a 1 4 centimetri, e ciò collo scopo di rendere maggiore la grandezza angolare del campo.
Le fotografìe dissimilari di uno stesso oggetto, se si osservano senza il soccorso dello stereoscopio, danno egualmente la sensazione stereoscopica a coloro che sono capaci di strabismo, come generalmente i miopi, pei quali non è neppure necessaria una divisione che separi le due immagini, ma quelli che non possono così alterare la direzione degli assi visuali in modo da ottenere la sensazione stereoscopica, osservando direttamente le due immagini, devono far uso dello stereoscopio, e questo strumento per quelli che non possono vedere distintamente alla distanza minore di 25 centimetri ha per effetto di fare apparire gli oggetti di grandezza conveniente. Infatti le immagini se si guardano da una distanza maggiore di quella presso cui vennero prese nella camera oscura appariscono rappresentare oggetti più piccoli del vero, se non si fa uso di lenti nell’osservarle, le quali coU’avvicinare le immagini ingrandiscono gli oggetti, come vedremo qui sotto.