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146 | ottica fotografica |
questa camera, come venne presentala alla Società fotografica di Parigi (a) dal signor Thompson.
Kig. 42.
Questa camera solare differisce dalle altre, che si costrussero da altri ottici, in ciò che essa è fatta in maniera da lasciar passare a traverso dell’oggeltivo tutta la luce trasmessa dal condensatore, mentre che nelle altre la luce è dispersa dopo di aver illuminato fortemente la negativa C. Il modo di agire di questa camera è come segue:
Uno specchio piano A ( fig. ii ) riflette i raggi del sole nel condensatore B, che è una lente piano-convessa posta colla sua parte convessa vicino allo specchio. Questo condensatore forma al suo foco una immagine del sole del diametro di circa 4 / s di pollice, ed anche di più, secondo la sua lunghezza focale. Tra il condensatore, ed il suo foco si pone una negativa su vetro, ed al foco del condensatore è fissato un oggettivo da ritratti, così che il foco sia ricevuto sopra la sua lente di fronte, mentre la lente di dietro è rivolta verso la negativa (6). Un’ ingrandita e molto brillante immagine della negativa si produce in questo modo sopra un parafoco posto a distanza conveniente.
Il signor Sullon dà una chiara spiegazione del modo di agire
(a) Bullelin de la Socièti franraise de Pholographie, dicembre 1859.
(б) L’oggeltivo a ritratti essendo calcolato in modo da produrre una immagine molto vicina ad esso di un modello posto a maggior dislonza da esso, ne segue che nella camera a copiare l’oggetto essendo vicino, e l’immagine lontana, la posizione dell’oggeltivo deve essere al rovescio di quella che si ha nella camera oscura ordinaria, cioè la lente di dietro deve essere rivolta all’oggetto, e quella di davanti essere rivolta alla immagine.