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parte seconda. 111

genza del cono di raggi che cade sopra di essa, ossia di allontanare la distanza focale della lente anteriore.

Fig. 31.

Il suo diametro è solo circa i dne terzi di quello della lente di fronte; essa è acromatica, ossia è composta di due lenti semplici, l’una di flint e l’altra di croimglass. Queste due lenti non sono tra loro unite con balsamo dei Canadà, come ciò ha luogo nella lente di fronte, ma esse sono soltanto poste a contatto tra loro nei loro margini. La lente crown è biconcava, e la sua parte meno concava è quella che guarda la lente di fronte; la lente flint è più vicina all’immagine della camera oscura, ed è della forma di un menisco, la cui parte maggiormente convessa guarda l’immagine. Tra queste due lenti vi è uno spazio interno vuoto, ed è qualche volta necessario di smontarle dal tubo per ripulirle dalla polvere, che diminuisce la loro trasparenza.

Il diaframma in questo sistema di lenti non si mette avanti all’oggeltivo, ma dietro di esso, ed a contatto della lente che guarda il vetro spulito della camera oscura. Questa circostanza regola la proporzione dell’apertura della lente, e serve a distribuire la luce sull’immagine in modo uniforme dal centro alla circonferenza.

Quantunque colla combinazione crioscopica la luce sia distribuita in modo molto uniforme, trovasi che l’immagine non è così nitida come quella che si ottiene con un oggettivo semplice. Le interne riflessioni della luce sulle superficie delle lenti non sembrano una ragione sufficiente di un tale effetto nell’oggettivo ortoscopico, che ne diminuisce grandemente il valore; esso