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parte seconda. | 109 |
spondendo esattamente alla concavità dell’altra, e ciò che serve a mantenere il contatto tra di esse in modo solido è una specie di trementina, che chiamasi balsamo del Canadà, che è così trasparente da non diminuire notevolmente l’intensilà della luce, che passa attraverso della lente acromatica.
L’interno del tubo dell’oggettivo è annerito con cloruro di platino. L’annerimento si potrebbe pure produrre in modo egualmente perfetto, ma meno solido, con nero di fumo bagnato con vernice a spirito, o con essenza di trementina dilungata con petrolio. Alcuni propongono di ricoprire l’interno del tubo con velluto nero, perchè questo assorbe piò compiutamente i raggi luminosi che cadono sopra di esso, mentre il nero applicato sul metallo, conservando un grado di polito notevole, riflette la luce sulla lente, e così tende a rendere confusa l’immagine. Si propone anche di coprire il margine della lente con un anello, o corona circolare di metallo annerito, e di collocare una serie di diaframmi interni lungo il tubo per evitare ogni riflessione di luce sull’immagine.
Il diaframma dovrebbe potersi facilmente cambiare secondo l’apertura più o meno grande che si desidera fargli acquistare, ed esso dovrebbe potersi avvicinare ed allontanare dalla lente secondo il grado di obliquità dei raggi luminosi; e ciò si potrebbe ottenere mettendo il diaframma in un tubo, che scorra ad attrito nel tubo deU’oggeltivo. Senza diaframma l’oggettivo semplice, che abbia un diametro un po’ grande, dà una immagine troppo confusa e di piccola estensione. Quando invece si mette avanti alla lente un diaframma abbastanza piccolo, il diametro dell’immagine prodotto dalla lente con buoni dettagli è cosi grande, da quasi eguagliare la lunghezza focale della lente, o, in altre parole, l’immagine, che in tal circostanza la lente è capace di produrre in una superflue piana, è nitida ed uniformemente illuminata quando essa è compresa da un campo visuale angolare di 3S a 40 gradi. Questa immagine è limpida, non è guastala dalla falsa luce, che si produce mollo facilmente con oggettivi più complicali, per causa delle ripetute riflessioni di luce nelle interne superfìcie delle lenti; ma la quantità della luce, che forma l’immagine, è poco grande, epperciò l’oggettivo semplice è destinato soltanto a ritrarre oggetti inanimali, e che