Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
102 | ottica fotografica |
L’apertura angolare viene modificala anche quando si avvicina, o si allontana la lente dagli oggetti, perchè in tal modo si altera la lunghezza focale. La massima apertura angolare si ha quando la lente si presenta con lutto il suo diametro ai raggi paralleli, e la minima quando si avvicina il più che si può la lente agli oggetti.
Diaframma delle lenii. — (I diaframma di una lente non è altro che un disco opaco con una più o meno grande apertura nel centro, che si pone avanti, dietro ed anche nell’interno degli oggettivi, secondo le circostanze. L’effetto del diaframma, quando questo viene posto a contatto della lente, è quello di diminuire l’apertura, ossia di diminuire il diametro della lente. In questo modo si ottiene una immagine più nitida, imperciocchè la confusione dell’immagine proveniente dall’aberrazione sferica, cresce come il cubo dell’apertura usata. Ma i fotografi raramente mettono il diaframma a contatto della lente, perchè in questo modo l’immagine riesce mollo curva. Essi pongono il diaframma ad una certa distanza dalla lente, e questa distanza deve essere tale che i raggi più obliqui possano ancor venire a passare a traverso della lente. Se il diaframma si pone troppo vicino, una parte della lente viene resa inutile, e l’immagine vien resa più curva, benchè meno Irasfigurata. Se invece il diaframma si mette troppo lontano, i raggi obliqui vengono eliminati in tal maniera, che per avere un’immagine di tutto l’oggetto sarebbe necessario allontanare più del bisogno la camera oscura dall’oggetto. L’immagine sarebbe più piana, che non mettendo il diaframma in una posizione intermedia, ma essa sarebbe anche con maggior trasfigurazione.
Sia la retta AB, avanti cui si pone la lente mn col diaframma SS, i raggi che partono dalla retta non possono tutti arrivare alla lente, ma solamente quelli che partono dalla porzione A’ B\ perchè per tutta la retta il diaframma è troppo distante; all’opposto il diaframma è troppo vicino alla lente affinchè i raggi, che vengono dalla porzione A" B", possano stendersi sopra tutta la superficie della lente, pei quali una parte notevole di questa è resa affatto inattiva.