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parte seconda. 91

da C B, o da qualsiasi altra retla tirala da C alla retta A B, che si suppone tanto lontana da potente ritenere ogni punto come equidistante da C).

d la distanza della sua immagine (rappresentata anche da C b, per esempio):

Fig. 2’

essendo simili i due triangoli A C B, a C b (fig 24), avremo:

G.g.D.d, d’onde ^ ® [2],

Quando si mette davanti alla lente un oggetto complesso a ciascun suo punto corrisponderà dietro la lente un punto d’immagine, e la riunione di tutti questi punti sarà l’immagine dell’oggetto. Quest’immagine sarà non solamente capovolta, ma ben anche rovesciata, cioè a dire che sarà non solo in basso quel che era in allo, ma anche a sinistra quel che era a destra ed inversamente.

Inoltre, se l’oggetto è tale che ogni suo punto possa senza grande errore ritenersi come equidistante dalla lente, i varii punti della sua immagine potranno anche ritenersi come equidistanti dal centro della lente, e l’immagine dell’oggetto sarà simile aJI’oggelto medesimo: ed il rapporto fra la grandezza dell’immagine e quello dell’oggetto stesso sarà ancora quello indicato dall’equazione [2],

Formole relative alle lenti. — Nelle due equazioni fondamen tali che abbiamo di sopra — •

a lì r y

G indica la grandezza dell’oggetto, g » la grandezza dell’immagine,

j- sappiamo che