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90 | ottica fotografica |
un’immagine nitida della fiamma della candela. La distanza del foglio dalla lente darà la distanza del foco corrispondente alla distanza della candela dalla lente.
Se ora si considera posta davanti alla lente la retta A B ( fig. 33), egli è chiaro che, se si tira l’asse secondario B b dal punto estremo B, ogni raggio B fì che emana da questo punto si rifrange in B ed in D’ ciascuna volta nello stesso senso, avvicinandosi all’asse secondario, che va ad incontrare in b. Gli altri raggi emessi dal punto B venendo a concorrere pure in b, questo punto è il foco coniugato del punto B. Se ora si tira l’asse secondario dal punto A, e se si tira un altro asse secondario dal punto M, si trova egualmente che i raggi emessi da questi punti vanno a formare i loro fochi in a ed in »», e come gli altri punti intermedi! della retta A B hanno evidentemente i loro fochi corrispondenti in ab, si avrà in ab un’immagine reale e rovesciata della retta A B
La linea a m b, immagine della retta /I M B, non è una linea retta. Infatti, se MC è minore di AC, si sa che deve essere invece m C maggiore di a C, e per conseguenza m non può essere sulla retta ba, ma si trova in m’. Però, se il rapporto della grandezza dell’oggetto A B colla distanza sua dalla lente è assai piccolo, il punto m sarà assai vicino al punto m, in cui la retta C m’ taglia la retta b a, ed essendo il divario m m’ trascurabile, l’immaginedi A B potrà considerarsi come rappresentata dalla retta a b.
Sia G l’ampiezza dell’oggetto,
g l’ampiezza della sua immagine,
D la distanza dell’oggetto dalla lente (rappresentata