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86 | ottica fotografica |
seconda lente; perciò le combinazioni di lenti non hanno un centro ottico propriamente detto.
Chiamasi foco principale di una lente il punto F [fig. 17), in cui si riuniscono, dopo la rifrazione, i raggi paralleli al suo asse principale. La lunghezza dalla lente al punto F è la lunghezza o distanza focale principale della lente. Essa si ottiene facilmente ponendo una lente davanti al sole, ed avvicinandola, od allontanandola poscia da un quadro, sinchè l’immagine del sole, che vi si fa sopra, sia la più piccola e la più nitida possibile.
Il foco di una lente si ‘comporla come il foco degli specchi sferici, di cui abbiamo parlato (a pag. 60); cioè esso non è un punto fisso, costante, ma è un punto variabile colla distanza dall’origine della luce cui la lente si presenta. Se un punto luminoso si avvicina alla lente, il foco, ossia l’immagine di questo punto si allontana dalla lente, ed inversamente, per cui se si mette il punto luminoso alla distanza presso cui dapprima si formava la sua immagine, il foco va ora a formarsi alla distanza presso cui si trovava dapprima il punto luminoso. Questo effetto si distingue chiamando fochi coniugati i due punti opposti occupati da) punto luminoso, e dalla sua immagine. 1 fochi coniugali sono così fatti, che non si può spostare l’uno senza spostare anche l’altro, e si chiamano coniugati per esprimere una tale’ mutua relazione tra essi. Ciò si comprenderà meglio da quel che segue.
Fochi, o immagini delle lenii convergenti. — Tutti i raggi che partendo da un punto A, e che, vcneniki a cadere sopra una lente LL, l’attraversano, sono deviati in modo, che tutti
Fig. 16.
vengono a passare per lo stesso punto a, che, come sappiamo, chiamasi il foco, o l’immagine di A. Questo punto a è posto sulla retta che congiunge il punto A col centro della lente C.