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parte prima. 81

una tela nera per impedire la luce diffusa esterna, che renderebbe invisibile la immagine, si troverà che questa immagine è mollo debole se il vetro è distante dalla piccola apertura, ma che, se il vetro spulilo sarà più vicino ad esso, l’immagine è abbastanza intensa, e che si può riprodurre fotograficamente, se la luce del sole, che illumina gli oggetti, non viene direttamente a colpire di fronte la camera oscura.

Ma se il sole manderà i suoi raggi verso la piccola apertura, per cui la luce penetra nella camera oscura, in modo che i raggi solari vengano a rasentare gli orli deU’aperlura, non sarà più possibile osservare una distinta immagine sul vetro spulilo, perchè l’immagine sarà resa confusa da una moltitudine di frangie colorate coi colori dell’iride; e se inoltre gli oggetti che stanno avanti alla camera sono molto illuminati, come quando, per es., si trova sul suolo della neve, allora sul vetro spulito non si trova più alcuna immagine degli oggetti, ma esso sarà letteralmente coperto di frangie variopinte derivanti dalla diffrazione prodottasi nei raggi luminosi rasentando gli orli del picco! foro nel loro ingresso nella camera oscura.

Il fenomeno si spiega dicendo, che due ondulazioni, ossia due moti vibrafoni, effettuandosi sopra la stessa molecola dell’etere in fasi opposte, l’una tende ad elidere l’effetlo dell’altra, e così ne succede un’alterazione nel moto e nella lunghezza delle onde, per cui la luce non apparisce più bianca, ma bensì colorata, e può persino distruggersi parzialmente, come provasi, osservando il vetro spulito che in alcune parti appare senza luce alcuna.

I colori che si manifestano sopra strali sottili, gli anelli colorali di Newton, i colori che si manifestano sopra una bolla di sapone, sono dovuti alla interferenza dei raggi riflessi dalla interna superfìcie con quelli riflessi dalla superficie esterna. Lo spettro solare, ossia l’immagine colorata che produce la luce passando a traverso del prisma, se si esamina col mezzo di un microscopio, fa vedere una quantità di righe scure dette di Fraunhofer dal loro scopritore, e che, per la loro fissità vennero utilizzale nell’arte di acromatizzare le lenti. Queste righe sono dovute al fenomeno della diffrazione, ossia ad un’interferenza delle onde luminose tra loro nel traversare il prisma.

fi Fotografia.