Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
78 | ottica fotografica |
sono specialmente interessanti pel pittore, pel tintore e pel fotografo, per poter a priori, con regole sicure, calcolare e produrre le varie gradazioni.
Raggi chimici e raggi caloriferi contenuti nella luce. — Nella luce, oltre i raggi che producono i colori, si trovano altri raggi, di cui alcuni producono delle alterazioni chimiche sui corpi che incontrano, per cui vennero chiamali raggi chimici, raggi fotogenici ed anche raggi altinici, ed altri producono del calore, per cui vennero chiamati raggi caloriferi.
La diversa rifrangibililà di questi raggi li fece facilmente scoprire nello spettro solare col mezzo di sostanze appropriate. La figura n° 12 ci fa vedere presso quali zone dello spettro si trovi la massima azione chimica della luce, poichè il relativo massimo e minimo della forza chimica viene ivi rappresentato con una curva. Questa curva ci fa vedere che i raggi chimici sono estremamente rifrangibili, che il massimo loro effetto si produce presso il raggio violetto, e che la sua influenza si estende molto al di là dei raggi luminosi visibili. Infatti, se si pone, per es., del cloruro di argento al di là del color violetto, si trova che questo sale si decompone, annerisce assai prontamente, mentre esso rimane pressochè inalterato nella zona dei raggi gialli ed aranci. Presso il raggio rosso troviamo una nuova azione chimica, benchè mollo debole, ma questo dipende certamente da ciò che i raggi rossi dello spettro sono associati ai raggi caloriferi, poichè, in altre circostanze, i raggi rossi si manifestano egualmente, ed anche più ioerti che i raggi gialli.
Questa maggiore rifrangibililà dei raggi chimici o altinici è di un grave ostacolo alla produzione di un’immagine fotografico ben nitida. Infatti i raggi attinici ed i raggi visibili o colorati, essendo rifratti ad angoli differenti dal prisma, ne risulta, come spiegheremo più innanzi, che il foco visuale di una lente non coincide sempre col foco attinico, vale a dire, che i punti in cui si riuniscono dietro la lente i raggi visibili non sono gli stessi punti in cui si riuniscono i raggi invisibili che impressionano la superficie preparata fotograficamente.
Oltre di ciò l’altinismo essendo spesso in ragione inversa dell’intensità luminosa degli oggetti colorali, o, in altri termini, il maggior effetto chimico trovandosi presso i raggi colorati meno