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AL BENIGNO

LETTORE.

GIOSEPPE SCIENTIA.


SS

E ben ho preso questa sicurtà di far palese a tutto il mondo, quel che appresso il mio precettore M. Gio. Battista Zapata era secreto rarissimo e singulare, non perciò mi parrebbe di havere a essere tassato d'arroganza, e presuntione, come so che appresso qualche maledico potria intervenirmi; imperoche, se quel che da altti con tanta industria è stato trovato, e per tante esperienze approvato, volessi attribuire all'ingegno, et all'arte mia, all'hora si che veramente mostrerei fosse in me troppo audacia, e confessarei di meritar biasmo grandissimo, ma se solo si vede in me un desiderio, ch' io ho di giovar ad altri, e massime a poveri, con far palese quel che confesso haver già ritrovato il sopradetto mio Precettore con un suo lungo studio, e con la sua continua pratica esperimentato; non mi pare in vero di dovere incorrere in biasmo alcuno: percioche chi cerca giovare ad altri, non merita biasmo, anzi premio, e riputatione grandissima. So bene che da alcuni medici, e spetiali sarà tassato ĩ far palese cotali rimedij a tanti e tanti mali, e compositioni siano si facili, e dipoca spesa essendo che hoggidì fussi tutto il contrario: ma so questi tali haranno carità verso i poveri,non solamente credo lo loderanno, ma anco se essi haranno qualche bel rimedio facile, et conveniente ad alcuna sorte d'infermità, me lo


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