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li che maravigliosamente opera, ufandolo come già si è detto, medicando dette ferite due volte il giorno, ungendo anco le parti vicine. Non dimenticandosi che deveno sempre esser prima fatte le evacuationi universali; osservando ancor con esse le sei cose non naturali, e massime nelle rotture di capo quando l'osso è scoperto, usando anco allhora la dottrina d'Hippocrate nel libro delle ferite di testa, il quale vuole e persuade, che in tal caso si venga a raspare, e bucare detto osso, et ancor che nell'osso non si vegga alcuna lesione, purche da cosa che ammocchi sia fatto tal scoprimento d'osso, dice et afferma che almeno si debba raschiare, s'altro non vi apparisse. Taccino dunque quelli chirurgici nostrali i quali dicono et vogliono che tale operatione non si debba fare, dicendo che se l'Hippocrate fusse in questi tempi nostri, forse che se gli sarebbe mutato l'humore a scrivere simil documenti, essendo che hoggidì siano mutati i tempi, e le complesioni de gli huomini certo che essi dicono il vero, atteso che il lor ceruello si è mutato sotto sopra, dicendo et allegando si vane; e varie loro fantasie, le quali sono contra la ragione, e il dovere di tutta la medicina. Gioverà dunque questo nostro oglio nelle ferite che già detto habbiamo, et anco a qual si voglia piaga accompagnata con alcuna intemperie, o calda, o fredda, o humida, o fecce, percioche egli concuoce, et emenda qual si voglia humore, e qual si voglia


Ferite di capo come si medicano.


Contra i chirurgici che biasimano Hippocrate