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di colore d'oro, e con l'odore del solfo si fetente, e con il sapore si acuto, e mordace, che odorare, né gustare con la lingua a pena si potrà. Il fornello dove si ha a posare detto vaso, sia accommodato quasi come quello dove si stilla il mele, ma minore, posto parimente detto vetro su una verghetta di ferro, traversata; e di sopra poi distante tre dita dal vaso, sia coperto di creta per insino al collo, acciò il calore di carboni, e la fiamma delle legna, reverberando lo possino circolare. Noi habbiamo molto ragionato del Solfo, ma non vorrei che per la similitudine di questo nome, fossero gli Alchimisti poi in fine dell'operare pur simili nella materia, il che loro ordinariamente et ogni hora, suole intervenire: ma si bene vorrei che fosse, e loro succedesse nel fine come nel lova, le quali essendo simili in nome; et in materia, nondimeno doppo la loro generatione sono differenti in nome, in materia, et in ogni altra cosa.

Acqua di mirabil virtù, chiara e splendida, che guarisce i crepati, toglie il rossor della faccia, leva i segni delle ferite, fa la cicatrice bella in qual si voglia piaga, e giova molto alle ulcere delle gambe, et a quelle dell'oreccchi, e tanto piu quando che buona per la rogna, fa i capelli e la barba negra, senza guastare e macchiare il viso, ammaz-

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Fornello fatto per cavare detto oglio.

Alchimisti metteno solfo, et argento vivo, e cavano cinaprio, per pietra filosofale.