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lavori di carattere frammentario, e dalle pubblicazioni riassuntive e di occasione, si può dividere in quattro grandi capitoli: la stereochimica, gli studî sugli equilibri chimici, la teoria delle soluzioni diluite e le ricerche sui depositi salini di Stassfurt. Il secondo e il terzo di questi argomenti si compenetrano nel loro svolgimento cronologico ed hanno tra loro molteplici relazioni logiche.

Il periodo creativo della teoria stereochimica è oltremodo breve: non dura più di tre anni: dal 1874 al 1877.

La memoria olandese del 1874 contiene già nelle sue 14 pagine tutto ciò che è sostanziale. Egli osserva anzitutto che tutte le sostanze allora note, che allo stato liquido e disciolto deviano il piano della luce polarizzata, contengono nella loro formola almeno un atomo di carbonio asimmetrico, ossia legato a quattro atomi o gruppi tutti diversi fra loro. Egli, ricercando la causa di questa relazione, osserva che se si immaginano le quattro valenze dell’atomo di carbonio dirette verso i vertici di un tetraedro di cui l’atomo stesso formi il centro, la presenza di un tale atomo asimmetrico è causa necessaria e sufficiente della esistenza di due figure spaziali che sono una l’immagine speculare dell’altra; da ciò la presenza di due isomeri, l’uno destrogiro, l’altro levogiro e di un composto inattivo risultante dalla unione dei due e scindibile in essi. L’esistenza di tali isomeri e la possibilità di separarli erano state dimostrate quattordici anni prima, a proposito degli acidi tartarici e racemico, dai primi lavori in cui si mostrò il genio di Luigi Pasteur.

In questa parte le considerazioni svolte due mesi dopo dal Le Bel coincidono, salva la forma, con quelle del giovane olandese. Ma in un punto importante questi si spinse più innanzi: egli previde che nei composti non saturi in cui due atomi di carbonio connessi da un doppio legame, hanno le loro altre due valenze unite ad altri due atomi o gruppi diversi fra loro, possono prender origine due isomeri nello spazio, non antipodi e pertanto non otticamente attivi: isomeria i cui prototipi si hanno negli acidi fumarico e maleico.

Se si vuol ricercare la genesi della idea stereochimica in van ’t Hoff, si deve anzitutto riconoscere la influenza pre-