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354 esiste una filologia indiana ? 355

nuato ad esistere nella sua purezza classica, anche dopo che le lingue romanze si erano formate, su tutta l’estensione dell’antico impero romano, e che si sia continuato a parlarlo dalle persone colte e a scriverlo come la lingua letteraria di tutta quella vasta superficie di territorio. Qualche cosa di simile è il sanscrito rispetto ai prâcriti e al pâli; ne il paragone deve sembrare esagerato, se si pensa che l’India supera in estensione l’Europa neo-latina1 . Ora, è facile immaginare quali scambi, quali influenze reciproche continue e profonde abbiano avuto luogo, nel corso di tanti secoli, fra letterature così affini. Da ciò la necessità di estendere lo studio scientifico anche alle letterature pràcritica e pàlica. Che tale nuovo indirizzo si imponga ormai in ogni campo di ricerche indologiche, cercherò ora di documentare.


Il Barth e il Grierson, riassumendo il classico libro del Jacobi sul Ràmàyana2, enunciarono e sostennero, l’uno indipendentemente dall’altro3, l’ipotesi che l’epopea indiana sia stata composta originariamente in prâcrito, e solo più tardi, verso il principio dell’Era volgare, rielaborata, se non addirittura tradotta, in sanscrito. Questa teoria aveva il doppio difetto di non considerare tutti i lati del problema e di estendere a tutto intero un genere letterario ciò che è giusto per una parte di esso; ma aveva il grande merito di mettere in luce una serie di fatti nuovi, di indicare un insieme di particolari assai ragguardevoli per la storia letteraria dell’India.

  1. A. F. R. Hoernle and H. A. Stark, A History of India, Cuttak, 1906, pag. 1: «India is not so much a country, as a continent. Hence also it exhibite continental characteristics. One of these is that its inhabitants are of many races, many languages, and many religions. In a country this might have been different. Take, for example, France or Germany. Their people are of one race, one language, and one religion. But these they are merely countries. They are much smaller than India, which indeed si aboxrt seven times as large as either France or Germany. In fact, India is rather larger that the whole Continent of Europe, with Russia excluded».
  2. H. Jacobi, Das Rámáyana, Gesehichte and Inhalt, Bonn, 1893.
  3. II Barth in «Revue critique», 5 avril 1886, e «Revue de l’histoire des religions», XXVII (1893) pag. 288 sgg. e XLVI (1902) p. 195 seg.; il Grierson in «Indian Antiquary», XXIII p. 52. sgg.