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socialismo giuridico | 169 |
in organizzazioni salde ed attive. Lo Stato, dopo qualche istintiva previdente esitanza, le tollerò, contando di rimanere ad esse superiore. In realtà egli si è ridotto a dividere la sua sovranità con le più forti almeno di esse. Rispetto a queste egli non impera più; ma tratta e contratta. Accetta insomma di vivere con esse in quel regime concordatario, che si vanta, non a torto, di poter rifiutare alla Chiesa. E importa poco che il concordato invece di assumere la forma giuridica di convenzione fra due poteri autonomi, rivesta quella di dichiarazione unilaterale di volontà dello Stato, ossia di legge. L’apparenza non distrugge la sostanza. Ragioni di opportunità e forsanco il non saper rinnegare apertamente il dogma della sovranità popolare consigliano i più tra i socialisti a conservare codesta apparenza. Ma è naturale che vi siano anche i meno i quali la credono invece dannosa, e vogliono che la sovranità conquistata da certe organizzazioni divenga il patrimonio di tutte, e si palesi in una sua propria forma giuridica. Il sindacato di resistenza, evolutosi in un sindacato di appropriazione deve innestare sulla proprietà acquisita una aperta sovranità. Allo Stato resterà la cura di certi interessi generali. Quelli che toccano la sfera di attività esercitata dai lavoratori compresi nell’organizzazione di mestiere, saranno affidati alla cura della volontà superiore dell’organizzazione stessa.
Noi non abbiamo a ricercare se il sindacalismo in discorso avrà un avvenire. Ne abbiamo parlato come prova suprema della cultura intensiva della personalità fatta dal socialismo, e fatta non per suo volere, ma per le condizioni storiche del pensiero odierno. Tali essendo queste, le previsioni circa il socialismo giuridico sono molto facili. Delle giustizie socialiste potranno diventare diritto quelle sole da cui la personalità non si sentirà minacciata, il che torna a dire quelle la cui attuazione parrà importare sacrifici di beni, ma non di energie individuali. In vista non v’ha che un ulteriore sviluppo della finanza democratica, ossia maggiori imposte a carico di chi ha più a beneficio di chi ha meno. I ricchi e gli agiati nella nostra società sono dotati di tali energie di acquisto, che possono pagarsi largamente la soddisfazione di quei sentimenti, che, come dissi, si sono coagulati in molti intorno al socialismo e da questo hanno preso il nome. Brevemente, seguendo quest’uso del nome, possiamo dire che l’individualismo potrà pagarsi dell’altro socialismo. Più in là non si andrà. Chi apprezza poi come un