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socialismo giuridico 157

diritto, contro l’esistenza di giustizie assolute. Si può soltanto soggiungere che se il socialismo giuridico afferma simili giustizie, ciò deriva dall’essere anch’esso un socialismo, una forma cioè della religione socialista. L’irrazionale assoluto proprio, come si vide, di ogni religione, nel socialismo giuridico deve di necessità concretarsi nell’idea di giustizie assolute.

Se erra nella nomenclatura e nell’ammissione di giustizie assolute, non si può dire che il socialismo giuridico erri in alcuni dei presupposti scientifici da cui muove, perchè questi si riducono invece a dei veri e proprî truismi.

Che ogni riforma sociale, la quale presuppone un mutamento nel diritto esistente, deva essere una riforma giuridica, è un truismo.

Che una riforma simile possa difficilmente scaturire dal mero sentimento del danno sofferto nell’ordinamento sociale giuridico attuale e dal desiderio di sostituirvi un vantaggio e sia invece resa probabile dal diffondersi dell’idea che il danno è un’ingiustizia e il vantaggio una giustizia, è un altro truismo.

Chi pensò e questo e il precedente poteva risparmiarsi di dirli. Ma sopratutto poteva risparmiarsi di muovere da essi per condannarsi alla fatica veramente superflua di trasformare il socialismo comune in socialismo giuridico, ossia in formule di giustizie. Codesto socialismo comune non è mai infatti meramente descrittivo di un presente che è e di un futuro che sarà. È sempre affermazione di un non dover essere della condizione di certi uomini rispetto a quella di certi altri e di un dover essere di una condizione diversa; e un’affermazione simile è sempre di necessità un’affermazione d’ingiustizia e rispettivamente di giustizia, anche se sia fatta in termini di economia, di umanitarismo o d’altro, anzi che di giustizia. Inserendovi questa parola, vi s’inserisce appunto una parola, ma non l’idea corrispondente; questa vi sta già. E se si osservasse che v’ha anche un socialismo meramente descrittivo, cioè l’evoluzionista, risponderei coli’osservazione già fatta, che un’evoluzione a cui si assegna un dato termine non è che travestimento di un assoluto. E perciò anche codesto socialismo si riduce a un giudizio deontologico, vale a dire di giustizia. Fosse poi davvero meramente descrittivo, allora nel fatalismo non giuridico che professa, sarebbe implicito anche un fatalismo giuridico e l’avvento della nuova