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152 | “scientia„ |
le due schiere sogliono distinguersi coi nomi di: rivoluzionari e riformisti. E fra esse è uno scambio di accuse: chè questi rimproverano a quelli di condannare la dottrina a rimanere priva d’azione sulla vita; e quelli rimproverano a questi di esercitare sulla vita un’azione bensì, ma estranea e contraddittoria alla dottrina e perciò annichilatrice di essa.
I due giudizi sono entrambi esatti. Evidentemente il primo; meno evidentemente il secondo per un certo inganno in cui cade facilmente il pensiero ed è di scambiare per parti costitutive di un’idea tutti quegli stati intellettuali e affettivi, che essendone distinti, sono attratti da essa e le si coagulano intorno, e in questa condizione acquistano un’unità che non aveano e un’energia molto maggiore di quella a loro propria quando stavano disgiunti da essa e tra loro. La negazione della povertà è tale concetto da attrarre a sè due ordini di stati psichici antichi nelle nostre società: quelli produttivi della volontà che le classi economicamente inferiori giungano ad un tenore di vita più alto in forza di un danno emergente o di un lucro cessante imposto alle classi economicamente superiori; e quelli produttivi della volontà che il potere politico di queste classi sia depresso e accresciuto quello delle prime. E non solo è tale da attrarli, ma da unificarli. Esso non può a meno di porre un nesso di causa ed effetto tra gli stati stessi; non può a meno cioè di far sì che in tanto si ragioni e si senta in modo favorevole ad una alterazione in senso democratico della distribuzione del potere politico in quanto si ragiona e si sente in modo favorevole ad una alterazione in senso democratico della distribuzione della ricchezza prodotta o da prodursi, perchè quella prima alterazione non può che agevolare, secondo ogni previsione, questa seconda. L’attrazione e l’unificazione in realtà avvennero. L’idea socialista diventò il nocciolo intorno a cui si raccolse l’enorme involucro degli stati accennati. Avvenne anche un altro fatto quasi inevitabile, che si estendesse cioè nell’uso all’involucro il nome di socialismo proprio del nocciolo, e che quindi generalmente si qualificasse per socialista tutto che, specialmente in riforme legislative, paresse corrispondere a codesti stati. E qui è l’errore. Tutto ciò non è socialista, poichè l’involucro non è il socialismo. Esso è formato di razionali o di irrazionali bensì ma diversi dal socialismo. E siccome nella vita non passa che il razionale cioè il possibile, così i