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148 | “scientia„ |
della fratellanza fra gli uomini; ne prende la certezza del proprio definitivo trionfo su tutte le coscienze; ne prende l’emozione pietosa verso le sofferenze degli umili, la mal celata indifferenza, quando non è diffidenza, verso ogni forma di attività mentale che non sia in servizio della fede; la proclività ad un giudizio morale severo del ricco e benevolo del povero; il sospetto verso il potere politico e quindi la disposizione a dominarlo per i proprî fini anzi che a parteciparvi e quindi ancora l’altra a costituirsi e ad agire come chiesa che dirige lo Stato ma non si confonde con esso; ne prende gli spiriti democratici inclini piuttosto all’idea imperiale che all’idea liberale; i pacifici, gli uguaglitarî estranei all’ordine economico, ne prende insomma tutta in genere l’anima sociale più estesa e profonda. Un’anima che ha varie origini, così anteriori che posteriori al cristianesimo e ora in esso, ora fuori di esso; e ha varia storia; parte infatti vi conservò le sue radici; parte finì col separarsene per vivere di vita propria; ma che ad ogni modo solo nel cristianesimo si compone ad unità ed è in questa unità che il socialismo la deriva da quello in se, ridonandovi calore e forza nuova. Di qui la difesa naturale, che fa del cristianesimo una larga schiera di credenti in esso. Essendo tanta parte dei suoi elementi attratti a sè dal socialismo, perchè non potranno invertirsi le parti, rimanere cioè codesti elementi uniti all’antica fede e questa attrarre a sè quanto è possibile della nuova in dottrina e più che in dottrina in opere ed in fiamma?
Tutta la parte del cristianesimo non fatta propria il socialismo la respinge e la combatte. Inevitabilmente. Se non si può essere cittadini di più Stati, tanto meno si può essere cittadini di più religioni. Chi appartiene all’una è sempre in uno stato di guerra potenziale o effettiva contro tutte le altre. Il socialismo non si sottrae a questa legge. Perciò non è soltanto anticlericale, ma anticattolico ed anticristiano; più in generale è contrario a qualunque altra religione in vigore. Nè accenno con ciò alla sola sua azione politica. Accenno invece in particolar modo all’azione che esercita sull’anima dei suoi seguaci. Esso è una fede che può bastare a soddisfare lo spirito credente. Onde, dove è più intenso, chi lo professa deserta spontaneamente i templi di ogni altra fede. E se non dovunque avviene questo, se dal seno del socialismo sorgono talora voci di tolleranza verso la religione